Paolo Pausini
La scelta della materia, lo stato dell’anima, le forme di espressione non verbale, il modo di porsi, la ricerca e il ricorso a letture per riflettere e ricordare, la diversa capacità di ascoltare, il pensiero che si apre verso nuovi orizzonti, la parola che appare sicura e decisa e diventa incerta solo se non si sente capita, l’attenzione che si concentra su poche cose importanti, la scelta del sì per ciò che ricerca e del no per non sprecare tempo prezioso, sono frammenti del percorso che questa artista compie durante un viaggio che in ogni momento collega una nascita e la morte a una nuova nascita, nel continuo divenire che vede le cose cambiare e le opere d’arte diventare parte di questo processo.
Francesca Mita è figlia di una terra di confine, che abita con entusiasmo e convinzione: un luogo dell’anima dove la pianura diventa montagna; là dove si sente ancora l’odore della pietra di gesso spaccata nella cava della gola di Tramosasso; dove i cristalli della pietra di luna e la trama fine della pietra di seta segnano la strada che percorre ogni giorno verso casa brillando per ogni luce che le colpisce.
Le sue opere materiche sono espressive e di grande comunicazione, emanano energia e mostrano intatta la forza della terra e degli altri elementi originali. Le forme sembrano fluttuare come sostenute da fili sottili e indistinti, la strada è accennata e precaria come la fitta trama di una tela che sopporta il peso delle figure che incedono lente, in cammino incessante, in cui l’orizzonte è lontano: sembra che le grandi tele abbiano dato movimento e intenzione alle mani dell’artista nell’atto del dipingere e del fare. I sensi dell’artista si protendono e cercano di capire e interpretare le parole inespresse di chi decide di tacere, rappresentando la strada silenziosa e solo apparentemente monotona, senza una meta precisa. La terra è l’elemento che ospita gran parte della natura, è sempre stata considerata il più sacro e divino tra gli elementi, in quanto simboleggia la materia primordiale.
La Terra è al tempo stesso materna e nutrimento, e contemporaneamente esprime praticità, concretezza, solidità e potenza. Si percepisce bene il legame intimo che unisce la materia a questa artista, come se fosse in grado di estrarre dalla materia l’anima di ciò che rappresenta.