Corrado Cati
Percorrendo con lo sguardo i lavori materici di Francesca, ciò che di immediato balza agli occhi è lo stretto legame che essi hanno col suo contesto famigliare e con la geografia dei suoi luoghi originari.
La propria ricerca, naturalmente filtrata attraverso una sensibilità di linguaggio del tutto femminile, è sicuramente debitrice nei confronti di quella passione, di quell’affetto così profondamente sentito, trasmessole dal padre, per certi scenari naturali della valle del Santerno, così come per la cura di quegli oggetti antichi, appartenuti a quei luoghi in tempi ormai passati. Nelle sue opere l’artista dialoga con luoghi, oggetti e presenze, ma soprattutto con il tempo, che trascorrendo silenziosamente ed in modo inesorabile, li consuma e li logora.
Tale dialogo, che funge da filo conduttore palpabile in tutti i dipinti, viene espresso in modo così intimo e delicato tanto che l’artista sembra quasi diventare parte integrante di essi, accompagnando e raffigurando questa sorta di perenne immutabilità silente su pannelli di legno, che meglio rendono quel contesto artigianale entro cui è cresciuta.
Le immagini rappresentate che, come in precedenza dicevamo, possono essere di vario genere, prendono spunto da ciò che ’artista vede casualmente attorno a sè, nei suoi luoghi, e vengono concretizzate nel suo immaginario sovrapponendo su tavola colori e materiali di ogni genere, collocandosi così, all’interno di quel percorso storico artistico che partendo da Picasso e Duchamp, passa attraverso Schwitters, alcuni esempi di Informale e Raushenberg per approdare poi ai giorni nostri a quelle espressioni artistiche che esulano dal supporto pittorico quali gli happenings e le performance.
La sua è una riflessione in tono dimesso, quasi sotto voce, sul tempo che passa, senza lasciar trasparire alcun lamento, una piena consapevolezza che il modo più efficace per carpire e condividere i segreti di questo inesorabile silenzio che scorre, sia quello di entrare in stretta comunicazione reciproca con esso, al fine di percepire meglio questa sua presenza-assenza, questo suo perseverare, questo suo essere al di sopra di tutti e di tutto.